«Possiamo farlo oggi, subito: non inciderebbe sui nostri stili di vita, avrebbe costi irrisori rispetto a qualunque altra alternativa e funzionerebbe sicuramente – si legge nell’appello firmato da Petrini, Pompili e Stefano Mancuso, scienziato e direttore del Linv, International Laboratory for Plant Neurobiology -. Piantare miliardi di alberi coprendo ogni zona del pianeta che possa essere adatta. Soprattutto le nostre città, dove la presenza di alberi avrebbe anche altri effetti positivi: ridurre l’isola di calore urbana durante le grandi ondate di caldo estivo, ospitare biodiversità, mitigare le alluvioni urbane, migliorare la vivibilità. Immediatamente. Si può fare e si può fare in fretta e con poco».
Gli alberi sono i migliori agenti contro la diffusione di anidride carbonica: combattono l’aumento dell’effetto serra nell’atmosfera terrestre e l’aumento progressivo della temperatura. I numeri della Fao, agenzia dell’Onu per alimentazione e agricoltura, sono preoccupanti: per ridurre di un grado e mezzo il riscaldamento globale entro il 2050 servono un miliardo di ettari in più di foreste. Una cifra esorbitante, considerato che sulla Terra possiamo contare su 5,5 miliardi di ettari di verde.
Desertificazione, scioglimento delle calotte polari e dei ghiacci perenni, aumento della siccità e del rischio di incendi, sono solo alcune delle emergenze che dobbiamo affrontare. Non c’è più tempo.