Giovedì 13 dicembre si è tenuto, nell’Aula Consiliare del Comune di Colleferro, un incontro per la creazione e la conoscenza delle Comunità Laudato Sì, che nascono dall’iniziativa del vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, figlio del nostro territorio essendo nativo di Acuto ed aver studiato presso il Seminario Vescovile di Anagni, e del fondatore di Slow Food Carlo Petrini.
Presentate a Roma il 16 Marzo 2018, si collegano all’Enciclica Laudato si di Papa Francesco, pubblicata nel 2015, documento straordinario che evidenzia la necessità, ormai non più dilazionabile, di intraprendere azioni volte a limitare i consumi delle risorse disponibili e l’equità sociale. Nell’enciclica, per la prima volta in maniera potente e chiara, viene espressa l’idea di un’ecologia integrale dove la natura, nel senso laico del termine, non deve rappresentare per l’uomo solo sfruttamento, ma devono essere messe in campo tutte quelle azioni per la sua custodia nel segno di una responsabile fratellanza verso gli uomini e tutte le creature nell’esempio di San Francesco d’Assisi.
L’incontro organizzato dalla Conferenza Episcopale Laziale – Commissione Regionale per la Pastorale Sociale e il Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato, e della Condotta Slow Food “Territori del Cesanese”, ha visto la partecipazione di Francesca Litta-Resp. Slow Food Territori del Cesanese, di monsignor Domenico Pompili, ha moderato Claudio Gessi.
Presenti in Aula i Parroci Mons. Luciano Lepore, Don Augusto Fagnani e Don Cesare Chialastri ed un pubblico attento e partecipe.
Dopo i saluti del Sindaco Pierluigi Sanna, l’intervento di Claudio Gessi è stato dedicato alle tematiche che hanno dato vita all’incontro, evidenziando lo stato di degrado ed inquinamento che sta interessando l’umanità intera con una desertificazione che avanza e conseguente povertà delle popolazioni di intere nazioni costrette ad una immigrazione di massa.
I nostri territori sono da anni costretti a far fronte a danni ambientali determinati dalla forte industrializzazione e non sarà possibile rigenerarle, se non con azioni eco-sostenibili concrete che mettano in relazione le persone unite da un comune intento di operare fattivamente in tale direzione. Da qui la necessità di creare una Comunità Laudato Sì che possa abbracciare i Territori del Cesanese-Valle dei Latini-Monti Lepini e Monti Simbruini.
Francesca Litta, da sempre pone la massima attenzione verso il territorio e le produzioni locali, ha evidenziato come sia indispensabile riacquistare il rapporto con la terra, scoprendo «il senso dell’esistenza» ed attuando «scelte giuste nella vita come a tavola». È necessario porre attenzione nella scelta dei prodotti i che mettiamo in tavola, riducendo il consumo di carni, preferendo un’alimentazione più leggera che preveda più proteine vegetali e più verdure.
È indispensabile sviluppare nelle persone un’educazione all’alimentazione, una maggior conoscenza di cosa mangiamo e da dove arrivano i prodotti che consumiamo, scegliendo materie di prima qualità e che tengano conto della stagionalità dei prodotti per un’agricoltura sempre meno intensiva.
Mons. Domenico Pompili, partendo dalla terribile esperienza del terremoto che ha coinvolto il Centro Italia, ha dedicato il suo intervento ad illustrare le tematiche che hanno portato alla nascita delle Comunità Laudato Sì motivate dalla necessità di “diffondere in piena autonomia l’educazione ai temi dell’ecologia integrale, della giustizia sociale e della solidarietà”.
L’adesione alle Comunità è libera e spontanea, aperta al mondo cattolico e laico. Le Comunità potranno formarsi a partire da esperienze già presenti (associazioni, parrocchie, condotte di Slow Food) oppure organizzate allo scopo, sono realtà associative “leggere”, non hanno statuti ma si chiede la semplice adozione di alcune linee guida.
Inoltre, con i contributi delle diverse Comunità in ogni parte del mondo, ad Amatrice nascerà Casa Futuro – Centro Studi Laudato sì, un centro studi internazionale dedicato alle tematiche ambientali e alle loro ricadute sociali. Allo scopo sarà ristrutturato un edificio, la Casa di accoglienza don Minozzi, capace di ospitare giovani per stage, scuole estive, percorsi di riflessione e scambio, eventi dedicati all’aggregazione e alla formazione.
A chiudere l’incontro l’intervento dell’Ass. all’Ambiente Giulio Calamita che evidenziato come, con impegno e passione si possano realizzare imprese che all’inizio sembrano impossibili, come la chiusura dei termovalorizzatori nella nostra città, una vittoria determinata dalla volontà e determinazione della cittadinanza che insieme ha lottato e vinto per la tutela della salute e dell’ambiente.
Ha fatto seguito un intenso dialogo con il numeroso pubblico presente, e l’emozionante testimonianza della Comunità Laudato Sì già costituitasi nell’area dei Castelli Romani.
Da cronachecittadine.it