Sull'Osservatore Romano

Dalla scuola all’ecoscuola

Ci sono diverse fonti all’origine del progetto educativo elaborato dalla Comunità Laudato sì di Treviso assieme ad altre associazioni del territorio per le scuole di base. Tra queste, un passaggio chiave dell’enciclica di Papa Francesco, quando si sottolinea la necessità di avviare le giovani generazioni all’ecologia integrale, ripristinando feconde interconnessioni fra i saperi; la proposta di piantare in Italia 60 milioni di alberi (primi firmatari il vescovo Domenico Pompili, Carlo Petrini e Stefano Mancuso); il Piano “Rigenerazione Scuola” del Ministero alla Pubblica Istruzione, buon punto di partenza. In ognuno di questi “documenti” si ribadisce l’importanza di stabilire una “nuova alleanza fra uomo e natura” e la necessità di avviare questo percorso partendo dalla scuola e dall’età in cui il mondo prende forma e s’impara a prendersi cura della “casa comune”. Il progetto “Dalla scuola all’Eco-scuola” coinvolgerà, a livello sperimentale, diverse scuole primarie del territorio di Treviso e dintorni e promuoverà la trasformazione dell’habitat educativo con la realizzazione dell’orto scolastico, di un piccolo bosco autoctono e una siepe. Sarà inoltre realizzata un’aula all’aperto e si lavorerà all’introduzione di piante negli interni dei plessi, con laboratori del gusto per una educazione al cibo “buono, pulito e giusto”. Questi centri di interesse faranno da sfondo integratore alle varie attività scolastiche, promuovendo una interdisciplinarietà naturale capace di sviluppare reti di conoscenza orientate al rispetto, alla socialità e alla creatività (si pensi solo alla funzione comunicativa dell’apprendimento linguistico).

Di fondamentale importanza, in questo contesto, anche l’educazione all’accoglienza e all’inclusività. I ragazzi potranno così riappropriarsi “dell’intelligenza delle mani” con la coltivazione dell’orto e l’osservazione del piccolo bosco e della siepe accumulando un’approfondita conoscenza dei benefici dell’elemento naturale nei contesti urbanizzati. Un itinerario educativo che si avvarrà anche di altre “buone pratiche” per consolidare la consapevolezza dei saperi: risparmio energetico, consumo responsabile contro lo spreco del cibo, risparmio dell’acqua, smaltimento corretto dei rifiuti e riuso dei materiali didattici. Il progetto verrà coordinato da un gruppo interdisciplinare di esperte ed esperti in agronomia e scienze forestali, orticoltura e alimentazione, didattica e metodologia, insegnanti e famiglie del territorio, e si avvarrà anche di supporti appositi creati per facilitare gli apprendimenti e mediati a seconda dell’età degli alunni.

Foto di Kurt Bouda da Pixabay

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