Un taccuino dove annotare le prassi virtuose? Lo ha pensato la Comunità Laudato sì Roma 2. Ma il “Quaderno delle buone pratiche” è anche molto di più, è il risultato del laboratorio tenuto dal gruppo romano nell’ambito del corso “Percorsi di ecologia integrale”, e un utile vademecum da sfogliare e a da cui prendere spunto. Nel laboratorio sono state presentate più di quindici esperienze, o meglio, di buone pratiche, ma anche attività ideate a seguito della partecipazione al corso. «Si tratta di un quaderno senza pretese — si legge nella premessa — ma che risponde a un convincimento di fondo che ha animato la prima edizione del corso: quello di credere che ciascuno, come il piccolo colibrì, può e deve fare la propria parte nella cura della casa comune, prestando attenzione (e cambiando conseguentemente il proprio stile di vita) al grido dei poveri e della Terra». Un’iniziativa utile, oltre che un’esperienza di condivisione e di comunione d’intenti. Di prossima programmazione per la Comunità l’intento di lavorare con i giovani e in particolare con le scuole, e quello di realizzare aree verdi a tema. In generale, il quaderno raccoglie propositi e idee da cogliere per vivere il tema ambientale e della salvaguardia del pianeta in maniera consapevole e propositiva. Come l’esperienza di Alice, che con un gruppo di coetanei si è interrogata sul problema dello smaltimento delle mascherine per il contrasto al Covid: «Ci siamo proposti di risolvere il problema della raccolta, con appositi cestini da inserire all’interno delle scuole, delle aziende, delle parrocchie. Così si potranno raccogliere le mascherine usate in modo da poterle riutilizzare, se gettate nei mastelli dell’indifferenziato infatti, non saranno più riutilizzabili, se raccolte separatamente invece, potranno affrontare un percorso di riciclo». Erminia ha scelto invece di proporre una buona pratica attuata con una classe che aveva letto il libro di Antonio Galdo “Non sprec a re ”. «Dopo l’incontro con l’autore, abbiamo scelto di redigere un piccolo libro di ricette di cucina senza sprechi, intitolato “4 avanzi in padella”, con ricette che prevedevano di riutilizzare cibi già preparati nei giorni precedenti, ispirandosi alla vecchia abitudine delle nostre madri e delle nostre nonne». Insomma, un modo attualissimo e alternativo per gustare piatti nuovi senza sprecare cibo. Patrizia ha invece in animo di proporre ai suoi ragazzi del catechismo di scrivere e disegnare una storia che abbia il tema: Cosa possiamo fare nel nostro piccolo e nelle nostre quotidianità per prenderci cura del nostro pianeta. «Papa Francesco fa un invito all’azione concreta, piccola e grande», racconta Matteo, 16 anni, che ha scoperto l’enciclica due anni fa. «La citavano in tanti: in parrocchia, nei media. Così mi sono incuriosito». E Matteo ha iniziato a leggerla, insieme all’amico Giacomo: dall’esperienza è maturata l’idea di trasformare uno sterrato in giardino alla periferia di Pesaro.
Sull'Osservatore Romano
Il quaderno delle buone pratiche / CLs Roma 2

Previous ArticleSui sentieri della responsabilità