Sull'Osservatore Romano

L’urgenza di una conversione ecologica: nasce la Comunità Laudato si’ di Modena

La data fissata è il prossimo 9 settembre. La Comunità Laudato si’ di Modena apre ufficialmente i battenti dopo un corposo lavoro di gruppo durato quasi tutto l’anno. L’appuntamento, che si terrà alle ore 21 ai Giardini Ducali, vedrà la presenza di Carlin Petrini, ideatore del progetto insieme al vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili. Il patron di Slow Food dialogherà sul tema Rinascere dalla Comunità con monsignor Erio Castellucci, arcivescovo abate della Diocesi di Modena-Nonantola.

«L’emergenza economica e sociale che la pandemia da Covid ha portato con sé richiedeva, e richiede ancora, risposte concrete», dicono i referenti della neonata Comunità modenese. «Per la Caritas diocesana, l’esperienza di “Donne e Uomini di Speranza”, progetto che ha raggiunto settimanalmente fino a 256 famiglie per un totale di 951 persone, è stata l’occasione per offrire una risposta concreta intorno alle virtù di fede, speranza e carità». Un’azione di prossimità svolta a favore dei più poveri e dei più svantaggiati, supportati attraverso la consegna di beni alimentari e di prima necessità, prodotti attraverso un’agricoltura sostenibile nel massimo rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori: «Ascoltare problemi e risorse ci ha aiutato a dare voce al grido dei poveri, che è anche il grido della terra».

La collaborazione tra le comunità parrocchiali, i Servizi sociali del Comune di Modena e varie organizzazioni come la Croce Blu, le Acli provinciali e gli Scout Agesci, fa dunque nascere una rete di solidarietà alla quale si aggiungono man mano volontari, sostenitori, donatori e fornitori. «Si sono scoperti “sulla stessa barca” — proseguono i referenti — sempre più consapevoli delle nostre fragilità riguardo la solidarietà e la cura della nostra Casa comune».

La Comunità Laudato si’ nasce dal lavoro di circa trenta persone, che si sono confrontate sui propri obiettivi incontrandosi oltre venti volte. Trattasi di un gruppo più che mai eterogeneo, composto da persone sia interne che esterne alla comunità ecclesiale. «Tale pluralismo di identità e provenienze — dice Estefano J. Soler Tamburrini — ha richiesto la stesura di un documento fondativo che fosse rispettoso del pensiero, della cultura e delle idee di ciascun partecipante. A tal fine, è stato realizzato un esercizio di scrittura collettiva che, per quattro incontri, ha consentito l’emergere di pensieri differenti, ma anche la costruzione di un patrimonio comune di idee».

Idee che contribuiranno al bene di tutti, e che potranno coinvolgere trasversalmente la cittadinanza. A partire dall’appuntamento inaugurale, che si soffermerà sull’urgenza di una conversione ecologica intesa come un cammino che vuole riconciliare umanità e natura. E che vuole rispondere ad alcune domande. In che modo possiamo vivere questo tempo, e come parlare di ripartenza? Sarebbe illusorio pensare di tornare alla “normalità” della cultura dello scarto, dell’indifferenza. Rinascere, dunque, più che ripartire. E farlo a partire dalla Comunità piuttosto che dai singoli individui è, senza dubbio, la sfida del nostro tempo. Domande che animano l’operato della Comunità Laudato Si’ Modena 1 che, in collaborazione con la Caritas diocesana Modenese, organizza l’incontro del 9 settembre proprio in virtù di un’apertura a tutta la cittadinanza.

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