Mi presento indossando il mio fazzolettone, e forse qualcuno di voi riderà per questo, pensando alla scenetta di chi aiuta le vecchiette ad attraversare la strada. In realtà questo fazzoletto rappresenta una promessa, la PROMESSA che i ragazzi di 11 anni recitano quando intendono diventare scout. Quello che mi preme dire è che mentre i ragazzi la recitano con la bocca, sono i capi che la accolgono e assumono su di sé l’impegno a mantenere questa promessa nei loro confronti. Ed è una promessa di lealtà nell’accompagnarli a scoprire il mondo che è in loro stessi e conoscere sé stessi attraverso il mondo.
Se vedrete in giro a quest’ora un fazzolettone, vi prego di pensare che noi siamo quelli che accompagnano i bambini nel bosco. Che amiamo in modo serio i bambini, il bosco, il lupo e anche la nonna. Essere al servizio dell’educazione nella natura è la nostra scelta.
Le basi dello Scoutismo
Dall’ultimo saluto di Lord Baden Powell, fondatore dello scoutismo:
“Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto”.
“Preoccupatevi di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo avete trovato” (Papa Francesco dà grande speranza a noi educatori dicendo che “non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo”).
Legge scout: la Guida e lo Scout amano e rispettano la Natura.
Lo scoutismo oggi
L’Agesci ha creato nel 1982 una Pattuglia nazionale Ambiente che ha messo al centro della proposta del percorso educativo degli scout con la natura il messaggio di San Francesco (patrono dei lupetti e lupette) che ritroviamo valorizzato nell’enciclica di Papa Francesco (227. Fermarsi a ringraziare Dio dei pasti: i nostri ragazzi non lo scordano mai)
Nella rivista bimestrale che l’Associazione invia ai suoi associati (dagli 8 ai 19 anni e capi adulti) ci sono sempre approfondimenti specifici sul tema di educazione ambientale.
Nelle imprese e nelle attività usiamo “l’impronta ambientale”, ci chiediamo cosa stiamo lasciando dietro di noi, quanto costa non a noi ma a tutto il mondo il nostro percorso.
Ma ecco i grandi nodi con cui la nostra proposta si scontra: quella che Baden-Powell chiama “scienza dei boschi” e alla quale attribuisce un grande valore educativo, è la capacità di vivere in armonia con l’ambiente partendo dalla sua conoscenza. Questo è il grande nodo della nostra proposta:
- Poca natura intorno a noi (stelle, acque, prati, boschi)
- Poco raggiungibile (mezzi pubblici, permessi e non permessi)
- Talvolta diventa elemento discriminatorio il “potersi permettere la natura”
Scout una volta, scout per sempre
Chi ha vissuto l’esperienza scout e lo è diventato nell’intimo non scorderà mai di avere uno stile di vita sobrio, di amare il creato che è la casa, di chiedersi sempre davanti ad un bivio quale sia la strada più utile, mai la più facile, di non lasciare dietro di sé nulla se non il proprio “grazie”!