Una delle ultime nate, la Comunità Laudatò si’ Rieti 4, è un gruppo eterogeneo per età e formazione, nato con la finalità di comporre insieme «una comunità speciale, quasi una sorta di gemellaggio».
Amore per l’ambiente ma anche amore per la vita e per i propri territori nel cuore di otto persone che si sono conosciute tra Lazio e Marche, anche nell’ambito di attività di volontariato. «Ci siamo conosciuti tramite il lavoro comune nella Protezione Civile — dice la referente Laura — e da allora siamo rimasti sempre in contatto». Dall’amicizia nasce però anche il desiderio di fare qualcosa di concreto, mettendo a frutto sintonia e comunione d’intenti. «Così abbiamo deciso di mettere a sistema gli obiettivi comuni, e fondare una Comunità Laudato si’». Un gruppo nato a metà del mese di maggio, anche in seno alla sezione di Rieti del Movimento per la Vita, del quale vengono condivisi scopi e finalità: «Siamo per la tutela della vita che nasce, e naturalmente per la salvaguardia della vita sul nostro pianeta». Tra le attività in programma, considerando la ricchezze di acque delle due regioni, il gruppo si propone di svolgere un’attività di monitoraggio delle zone fluviali, al fine di mantenerle pulite e libere da sostanze chimiche o plastiche. In collaborazione con le altre Comunità laziali, il gruppo Rieti 4 ha già aderito a numerose iniziative congiunte, sposando anche eventi dedicatialla memoria di chi non è più tra noi a godere delle meraviglie terrene del creato. Come ogni 24 del mese, nella parrocchia di Santa Barbara in Agro a Rieti, si tiene una Santa Messa per ricordare le 249 vittime del terremoto di Accumoli e Amatrice, che devastò i territori dell’alto Lazio il 24 agosto del 2016.
Lo scorso 24 maggio, insieme all’associazione “Il sorriso di Filippo”, che ricorda uno dei giovani rimasti vittime del sisma, la Comunità Laudato si’ Rieti 4 ha voluto partecipare alla creazione di un giardino della memoria che tenga viva quella tragedia nei cuori di ciascuno. Nello spazio verde messo a disposizione dalla parrocchia, in memoria di Filippo è stato piantato un ulivo, simbolo di pace. A quell’alberello se ne aggiungeranno altri ogni 24 di ciascun mese, fino ad adornare di foglie e radici un fazzoletto di terra finora spoglia. «Abbiamo conosciuto l’associazione e abbiamo voluto aderire alla loro inziativa — spiega Laura — perché non si disperda il ricordo di quanto è stato vissuto dai nostri territori, e perché dalla terra rinasca la speranza di andare avanti insieme. Come Comunità doneremo le piante per far crescere il giardino, anche perché ricordare è anche un modo per incontrarsi, e per condividere insieme le reciproche esperienze».
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