News, Primo Piano

«La casa comune in rovina. Cosa fare?». Padre Gambetti: puntiamo a diventare Comunità Laudato si’

Abbracciare in modo autentico la visione di ecologia integrale proposta da papa Francesco

«La casa comune è in rovina, prendiamoci cura di nostra madre terra». È questo il messaggio che parte dalla piazza inferiore della Basilica di San Francesco d’Assisi durante l’accensione e la benedizione dell’albero di Natale e del Presepe provenienti dalle zone colpite nel 2018 dalla tempesta Vaia che distrusse migliaia di ettari di foresta. Parteciperanno all’evento il Relatore Generale Sinodo Amazzonia, Cardinale Cláudio Hummes, il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, e il Sindaco di Betlemme, Anton Salman.

Per ‘occasione al Sacro Convento di Assisi si è tenuto un evento, moderato dal Presidente di Symbola, Ermete Realacci, dal titolo «La casa comune in rovina. Cosa fare?» al quale parteciperanno il Relatore Generale Sinodo Amazzonia, Cardinale Cláudio Hummes, il fondatore dell’Associazione Slow Food, Carlo Petrini e il Chief Services & Stakeholder Relations Officer di Eni, Claudio Granata.

Di seguito il saluto introduttivo di padre Gambetti: «Credo in modo autentico in quello che la Laudato si’ ci propone, in quella visione di ecologia integrale che papa Francesco ci ha sottoposto e riproposto perché è dentro le corde della storia dell’umanità e del cristianesimi. Noi francescani cerchiamo di essere – non dico profetici – ma ancora attuali nell’interessarci e impegnarci su questo fronte. Nella nostra realtà, l’impegno viene avanti per cercare di rendere sempre più sostenibile ecologicamente e anche socialmente compatibile il complesso monumentale, che ovviamente ha un impatto ambientale e sociale notevole. Stiamo sviluppando insieme a diversi collaboratori il progetto FraSole, che mira a farci diventare – come Carlo Petrini promuove – una Comunità Laudato si’, tra le altre che sono nate. Sia per l’impegno di noi frati, sia per la circolarità che questo impegno vorremmo si estendesse ai pellegrini e tanti visitatori che a milioni vengono ogni anno in visita qui, per incontrare Francesco; per incontrare, oltre alla spiritualità, anche la bellezza che questo luogo custodisce».

(da sanfrancesco.org)

Previous ArticleNext Article