Vedo un mondo disorganico,
l’ignoranza che parla, l’intelligenza che tace.
Vedo un mondo corrotto, un mondo nel quale non si emerge per le proprie qualità, per le proprie capacità;
vedo un mondo in cui emergono soltanto le persone raccomandate, le persone con la ‘pappa pronta’;
vedo un film che regna e un libro che viene lasciato chiuso;
vedo la cultura che si perde …
Quanto disprezzo la maleducazione!
Insegnare il rispetto ai propri figli è diventato facoltativo.
Non esiste più la cortesia al giorno d’oggi, tutto ciò che riceviamo sembra essere d’obbligo.
Non esiste più il ‘grazie’. Ogni gesto è diventato scontato, ovvio.
Vedo solo razzismo quando nel pullman non ci si siede vicino a una donna con il colore di pelle diverso dal nostro, riconosciuto come diverso, e quindi pericoloso, non accettabile.
Il colore della pelle non è mai la prima cosa che guardo, mi piace cogliere le piccolezze delle persone, i loro pensieri più segreti, le loro piccole abitudini, aspiro a cogliere l’anima di una persona, fino a quasi sfiorarne il cuore.
Siamo molto più indietro di quanto pensiamo, l’uguaglianza e la parità dei diritti resta ancora un miraggio lontano per tutti.
Abbiamo fatto tanti passi avanti, tante scoperte, tanti traguardi, siamo andati sulla Luna, abbiamo scoperto le radiazioni di Hawking ma purtroppo scivoliamo su cose che dovrebbero essere normali, scivoliamo su banalità, come il colore di pelle di una persona.
La parola ‘negro’ deriva dal latino ‘niger’ che per esattezza vuol dire nero sporco.
Abbiamo molto bisogno di riappropriarci della lingua italiana, e conoscerne i veri significati per essere persone consapevoli dei vocaboli che utilizziamo.
È facile quando si parla di razzismo tirarsene fuori vero?
Una comune risposta è:
‘ No io non sono razzista, ma…”
Ma?
Ma preferisci che tuo figlio non si sieda vicino a un bambino con un tessuto epiteliale che contenga più melanina?
Ma preferisci che non faccia un lavoro di gruppo con un bambino che ha più melanina?
Perché sapete qual è la vera differenza fra noi?
La quantità di melanina che contiene il nostro corpo, e pur essendoci solamente questa piccola differenza, tanto sottile dal risultare impalpabile porta alla maleducazione, alla violenza e all’ignoranza.
“vengono in Italia e ci rubano il lavoro”
E gli italiani all’estero cosa fanno? Inseguono i propri sogni?
“Vengono in Italia e vogliono essere mantenuti”
Ma chi scappa dal proprio Paese perché non ha più nulla?
Perché pensate sia facile lasciare la propria casa, il proprio Paese e costringere i propri figli ad affrontare un viaggio che più che la salvezza promette la morte?
Ma mi raccomando, non scomodiamoci mai, restiamo tutti quanti a casa nostra, seduti comodi nel proprio divano, con il dito puntato mentre innocenti muoiono.
Ovviamente è umano che esistano persone cattive, ma le persone cattive esistono di ogni nazionalità, cultura e religione.
Ma l’educazione,
l’altruismo,
l’accoglienza,
e l’empatia
dove li abbiamo lasciati?
Come siamo ridotti è tutta colpa nostra, di come educhiamo i nostri bambini, di come la società ripugnante in cui viviamo c’imponga a diventare.
I bambini non nascono cattivi, i bambini nascono innocenti, nascono ingenui, i bambini nascono buoni, i bambini non nascono razzisti i bambini nascono tutti uguali, ma purtroppo la società d’oggi insegna loro a discriminare il “non uguale a te” perché qui non si parla di diversità qui si parla di non accettare ciò che per te non sia il giusto, il bello, il corretto, e tutto ciò porta in un’unica direzione, nella direzione dell’ignoranza e ripudio umano.
Io faccio appello al mio buon senso, ai miei diritti, ai miei doveri e soprattutto alle cose in cui credo.
Io mi indigno davanti a questa ipocrisia umana dove si alzano muri, il mondo è di tutti, il mondo è condivisione.
Io scelgo di non seguire la massa e diventare io stessa il “non uguale a voi” pur di rimanere fedele a me stessa,
io scelgo di andare contro ai pensieri delle persone che amo pur di rimanere fedele a quello che sono,
io scelgo di credere che l’amore, un sentimento così puro, possa abbattere i muri che sono stati creati e aprire i porti che sono stati chiusi.
Io scelgo di andare contro a ciò che è uguale a me, ed amare il diverso.
Io scelgo l’accettazione e l’uguaglianza.
Io scelgo di battermi per me e per tutti, perché una vita con il dito puntato e gli occhi chiusi non fa per me.
Il testo è stato recitato da Giulia Piccolo e Alice FeltreLiceo statale “Duca degli Abruzzi” Treviso