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La Comunità di Cremona e di Viadana-Marcaria riflettono sul lavoro sfruttato dei propri territori

Le Comunità Laudato si' di Cremona e Viadana-Marcaria hanno preparato una ricerca informale sul lavoro sfruttato nel proprio territorio, a seguito di un approfondimento svolto sull'Economia di Francesco

L’ecologia integrale promossa dall’enciclica Laudato Si propone la via della sostenibilità economica, sociale e ambientale e mette sempre al centro il rispetto della dignità della persona, da realizzare in qualsiasi ambito della vita economica.

Le Comunità Laudato si’ di Cremona e di Viadana- Marcaria hanno studiato l’enciclica e riflettuto pure sulle proposte sollecitate dall’Economia di Francesco che ha voluto avviare un ampio e radicale processo di cambiamento coinvolgendo in esso migliaia di giovani imprenditori, economisti e studiosi di ogni parte del mondo.

Tra gli eventi di riflessione sul tema economico, promossi dalle Comunità, c’è la presentazione del libro: “L’economia di Francesco. Un patto per la vita”, di don Antonio Agnelli, editore Tau.

In linea con il richiamo di papa Francesco: La realtà è superiore all’idea, le Comunità Laudato si’, riconoscendo che il lavoro è un momento fondamentale della vita economica, hanno ritenuto importante dare voce alla realtà di quelle persone che, per vicinanza professionale, per amicizia, conoscenza, frequentazione, o per legami di solidarietà ci hanno resi partecipi delle loro storie lavorative.

«Abbiamo raccolto i frammenti delle loro esperienze, vissute dentro la complessità di un mondo del lavoro sempre più simile ad una giungla intricata che non lascia intravvedere, a chi vi entra, la possibilità di sopravvivere senza rischiare di perdere la dignità personale e i diritti di cittadinanza», dicono i referenti delle due Comunità presentando il dossier.

«In queste poche pagine, intendiamo offrire alcuni flash che fotografano il cuore di situazioni di lavoratori/lavoratrici del nostro territorio: persone che abbiamo incontrato, ascoltato ed anche aiutato. Sono flash brevi ma pregnanti, espressi con parole non nostre, che rispecchiano il pensiero, le difficoltà e le fatiche di chi ce li ha trasmessi. Sono storie ‘in bianco’ per salvaguardare le persone interessate. Ce ne facciamo portavoce perché dicono la sofferenza di lavoratori e famiglie che abitano le nostre comunità e che sono il “noi” di cui dobbiamo prenderci cura. Storie che non vanno lasciate nel sommerso, o considerate come aspetti secondari e marginali rispetto alle priorità di un mercato del lavoro che, per stare a galla e competere, deve precarizzare, impoverire, creare “scarti umani” se non anche schiavizzare i lavoratori. Dare la parola a chi non ce la fa, resta indietro o occupa gli ultimi posti è anche l’insegnamento che ci ha lasciato don Mazzolari. Ed è il minimo che possiamo fare».

«Ci auguriamo che questi racconti siano come dei semi che si radicano nel terreno di persone, organismi (sociali/politici), istituzioni, che per responsabilità di ruoli, professione o mission, sono tenuti a farsene carico. Nella consapevolezza che al centro di ogni processo economico e lavorativo vanno poste sempre le persone e la loro vita. Sappiamo che nel mondo del lavoro ci sono anche imprese virtuose che non perseguono solo il profitto ad ogni costo ma, in linea con l’economia di Francesco, adottano scelte economiche e aziendali in armonia coi diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Speriamo che siano i segni premonitori di un lavoro buono e dignitoso per tutti!»

 

Scarica qui il dossier preparato dalle Comunità Laudato si’ di Cremona e Viadana-Marcaria:

I racconti dei lavoratori e lavoratrici del nostro territorio

 

 

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